giovedì 24 ottobre 2013

Bisogna aver sempre l'aria utile quando non sei ricco

Lola, dopo tutto, non faceva che divagare su felicità e ottimismo, come tutte le persone che sono dalla parte giusta della vita, quella dei privilegi, della salute, della sicurezza e che hanno da vivere per un bel po'.

Ho uno scaffale tutto francese, io che non sono mai stata a Parigi.
Quindi posseggo ancora quel privilegio dell’immaginazione.
E, qui dentro, ho tutta la profetica lucidità del delirio che l’immaginazione può portare.
Uno sguardo che nulla perdona a sé e agli altri, che ha il coraggio di affrontare la notte dell’uomo così com’è.
L’anarchico Céline, che amava definirsi un cronista, aveva vissuto le esperienze più drammatiche: gli orrori della Grande Guerra e le trincee delle Fiandre, la vita godereccia delle retrovie e l’ascesa di una piccola borghesia cinica e faccendiera, le durezze dell’Africa coloniale, la New York della «folla solitaria», le catene di montaggio della Ford a Detroit, la Parigi delle periferie più desolate dove lui faceva il medico dei poveri, a contatto con una miseria morale prima ancora che materiale. Totalmente nuovo, nel panorama francese ed europeo, è stato poi il suo modo insieme realistico e visionario, sofisticato e plebeo con cui Céline ha sputo trasfigurare questa materia incandescente. Per lui, in principio, è l’emozione, il sentimento della vita: di qui l’invenzione di un linguaggio che ha tutta l’immediatezza del «parlato» quotidiano, capace di dar voce, tra sarcasmi e pietà, alla tragicommedia di un secolo.
Questo libro sembra riassumere in sé la disperazione del Novecento: è in realtà un’opera potentemente comica, esilarante, in cui lo spettacolo dell’abiezione scatena un riso liberatorio, un divertimento grottesco più forte dell’incubo.

È forse questo che si cerca nella vita, nient'altro che questo, la più gran pena possibile per diventare se stessi, prima di morire.

Le mie parole si fermano qui.

Questa sera che, lo so, che gli Dei non dovrebbero trasformare in realtà i sogni.
Ma..Magari non tutti.


Ma qualcuno.


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