mercoledì 12 marzo 2014

Signor Sì

E’ un pensiero da poco che riemerge dai cassetti del tempo. Ora che il si ed il no dovrebbero avere dei margini chiari, precisi e delineati. Ora che ho, perché dicono così, gli strumenti per tutto.
Ero bambina ma piccola per davvero.
Avevo delle sopracciglia che Beppe Bergomi in confronto era andato da un fashion stylist, portavo i fuseaux (che adesso si chiamerebbero leggins) con i fiori stampati giganti, le fascette di lana per evitare l’otite (in realtà era precauzionale perché io non è che soffrissi di otite, vabbè), pensavo che mia madre fosse altissima perché la vedevo dal basso, e credevo un sacco a tutto e in tutto.
Credevo un sacco persino in me.
E poi credevo che ci fosse un signore antipatico, lavoratore indefesso, che non aveva a casa una bambina come me (o come te) che puntualmente la sera chiamava a casa e voleva parlare con il mio papà.
Il mio papà.
E se papà diceva Signor Si , era Lui e papà usciva e tornava a lavorare. Scappava dal Signor Si.
Però non credo volesse più bene a lui che a me.
Nella lista del “non voglio” avevo:
- Non voglio tagliare i capelli
- Non voglio mangiare i broccoli
- Non voglio mai lavorare con il Signor Si
E facevo un sacco di disegni su questo Signor Si, ma, soprattutto, speravo di non incontrarlo mai.
Che poi magari di notte faceva uscire anche me, ed io c’avevo paura.
Signor Si, signore.
E non aveva pietà.
Sinniorsì, si-no-si, Signor Si
Certo, son cambiate molte cose.
Ho tagliato, fatto ricrescere e ritagliato i capelli mille volte.
Adoro i broccoli, anche come contorno.
Poi fanno bene a tutto: colesterolo, anti tumorali, riempitivi, sostitutivi, palliativi.
Sono fichi i broccoli.
E bo.
Si, il signor si, giusto.
Bo, credo di averlo incontrato
Si.
Adesso ha il tablet .
Magari non fa più le telefonate, ma le call
Però si, l’ho incrociato. Non somigliava per nulla ai miei disegni.
Peccato perché disegnavo bene anche con i colori a cera.
Non aveva il cappotto nero e la barba lunga.
Era vestito bene, col profumo e la barba sempre fatta al mattino.
Viaggiava con un trolley e dentro di sicuro aveva un piccolo manuale su “come si fa a diventare così perfetti in 10 mosse”.
Ne fanno pochi così.
Cioè non tutti poi diventano il Signor Si.
Alcuni si fermano al Signor. Altri inciampano addirittura prima.
Tra una scala mobile e l’altra.
Che se sbagli direzione/verso, le scale mobili sono un’arma di distruzione di massa.
Ma se lo becchi, tranquillo, lo ricosci.
Ah e se lo becchi, fai quel che puoi.
Copriti bene se è notte e scudati bene se è giorno
A, per la cronaca, mia mamma è ancora altissima, anche vista dall’alto.

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