venerdì 29 aprile 2016

Colazione immaginaria con l'autore. Quattro Domande Leggère (senza burro,grazie). Gli ESERCIZI DI MERAVIGLIA di Vittoria Baruffaldi.

Vittoria Baruffaldi
Esercizi di meraviglia
2016
Super ET Opera Viva
Giulio Einaudi Editore
pp. 138
€ 13,50

Avremmo dovuto sederci. Prendere un caffè come si confà a due signore.
In Piazza Vittorio, o che so io.
Parlare della scrittura, del tempo, forse anche della miscela del caffè.
Forse lo faremo. Di sicuro, anzi. Ma non oggi.
Oggi inauguriamo la rubrica della "Colazione immaginaria" (leggi: come rendere fico il mio essere incasinata, il suo essere colma di impegni ed il fatto che la giornata ha 24 ore, ma per finta).
Io sono io. Lei è lei, Vittoria. E lui è un libro. Un manuale. Uno specchio. Un prontuario.
Esercizi di meraviglia.
Difficile definirlo ed in fondo chi ha detto che bisogna definire tutto per forza?
Ho capito già dalla terza pagina che ne sarei rimasta affascinata, quando ho letto "Perchè essere madri significa reimparare lo stupore, è un esercizio di meraviglia".
E' stato toccante quel frammento che ha reso palpabile l'impalpabile.
Una frase e ti ritrovi a toccare stupore, a cercarlo negli occhi, nelle cose, tra le mani.Sfregando il naso di tuo figlio contro il tuo.
Il libro è dedicato alla sua Penelope, ma Penelope è un po' la rappresentante d'istituto della scuola di vita dell'esser bambini, dell'esser figli.
Esercizi di meraviglia è una danza armoniosa tra ciò che si vive dall'istante successivo al test di gravidanza positivo e Socrate, Talete, Pitagora, Sartre, Rousseau.
E' il dialogo tra il corpo ed il pensiero, un' alternanza di pappe, latte, pannolini e concetti, il tutto mescolato con le sue parole, quelle di Vittoria, e la sua penna intelligente.
Alzi la mano chi, sin dai primi di giorni da "donna con la pancia", non è stata attaccata, assalita, accerchiata da quelle che "ma come, non lo sai? ma come fai così?".
Io ne ho avuto una schiera. Arrivata al nono mese le riconoscevo a distanza, le fiutavo.
Ma allatti? E quanto ? E come? E il corso pre-parto? Aaaa vedrai le colichetteeee
Solo che a me accentuavano la nausea. A Vittoria no. Lei batte tutti a colpi di Kant.
"Non conosci tuo figlio, quindi, e lui non conosce te. Eppure vi siete amati dal primo istante, sotto una lampada ospedialiera, tra sangue sudore e lacrime, come in un romanzo d'appendice".
E' così. E' esattamente così.
Essere madri non è solo la famigerata "magia della maternità". Essere madre è difficile.
Essere madre è occhiaie. Essere madre è magliette dallo scollo slargato a furia di tirarlo giù.
Però essere madre è.
Un nuovo inizio. Una rinascita.
"Per rinascere bisogna passare da zone d'ombra a zone di luce; attraversare il nulla. Spogliarsi dalle sperenze altrui, come un bambino che scappa in giro per la casa nudo e libero, fino a riconoscersi davvero per quello che si è".

Ore 09:10
Lascio squillare. Risponde subito. Volevo dire di essere Natalia di Cavalli e Segugi, ma questo non è Notting Hill e soprattutto lei ha il mio numero memorizzato quindi non funziona. Partono le quattro domande.
- Allora, Vittoria, ti è mai capitato di "cadere in un pozzo mentre osservavi le stelle" come in quell'aneddoto di Platone su Talete?

Si, certo. La maternità è un'esperienza forte, fantastica e difficile. Ha due dimensioni: quella fisica e quella metafisica. E non parlo solo della mia esperienza personale, ma è un'esperienza diffusa, condivisa da tutte coloro che affrontano questa nuova vita. Non si può non cadere. Ma ci si rialza, sempre.

- Quando passa, se passa, il sentirsi " gemelli della paura" nell'essere madre?

Secondo me non passa mai. La paura inizia a sorgere quando sai di aspettare un bambino. Paure irrazionali come "sarò brava?" "saprò star con mio figlio tutta la giornata da sola?". Poi si evolvono, ma non passano.
Secondo me la paura va accolta, non occorre necessariamente sempre sfuggirla. Non è quasi mai un sentimento univoco, perchè può portare anche delle forze inaspettate, delle risposte. Bisogna tenerla un po' in braccio, ecco. Come si fa con i neonati.


- Ok, ho letto il tuo libro d'un fiato e tutto tutto, fino in fondo, ma non ho trovato i ringraziamenti. Giuro. Vuoi farlo ora?

Ridiamo

No è che in realtà io sono molto pudica con i sentimenti. Li tengo nella mia sfera privata. Ho abbracciato tutti i miei amici, ho abbracciato e ringraziato tutti quelli che hanno lavorato con me e per me. Son stati tanti e tutti bravissimi. Ecco, io ringrazio così, nel privato.

Quarta ed ultima domanda

- Le tre cose a cui pensi prima di andare a dormire.

Io la notte cerco di non pensare, di non arrovellarmi troppo in realtà. Leggo, si.
Ah, e scivolo di là da mia figlia. La guardo dormire. Quello mi mette in pace anche con la giornata più dura. Si, scivolo di là e penso ai suoi sogni, ai sogni dei bambini.


"Il segreto , dunque, sta nell'agire come se si credesse. E per una madre questo significa agire come se credesse che la vita, per suo figlio, sarà felice".

Ho deciso di tatuarmela sta frase.
Grazie Vittoria.


1 commento:

  1. mi è piaciuto molto questo articolo e soprattutto l'ultima frase sulle madri. dev'essere bello, e terrorizzante allo stesso tempo, vivere credendo (e non solo sperando) che la vita di tuo figlio sarà felice, soprattutto in questo mondo mezzo marcio. mi hai commosso <3
    http://www.audreyinwonderland.it/

    RispondiElimina